Nel mondo degli eventi e delle fiere, dove ogni dettaglio conta per offrire un’esperienza memorabile, l’accessibilità non è più un’opzione, ma un requisito essenziale. Realizzare allestimenti fieristici accessibili significa andare oltre la semplice estetica: è un impegno concreto verso l’inclusione, la responsabilità sociale e l’eccellenza professionale.
Oggi più che mai, aziende, enti e professionisti del settore fieristico sono chiamati a progettare spazi che possano essere fruiti da tutti, senza eccezioni. Che si tratti di persone con disabilità motorie, sensoriali, o semplicemente visitatori con esigenze specifiche (come genitori con passeggini o anziani), ogni persona deve potersi muovere, interagire e vivere l’evento in piena libertà.
L’importanza dell’accessibilità negli allestimenti fieristici
In Italia, secondo ISTAT, oltre 3 milioni di persone convivono con disabilità motorie, sensoriali o cognitive. A questi si aggiungono anziani, persone temporaneamente infortunate, genitori con passeggini o visitatori con esigenze particolari.
Progettare uno stand accessibile significa pensare spazi inclusivi, ma anche comunicazione, interazione e accoglienza senza barriere. Una progettazione accessibile, infatti:
- migliora l’esperienza complessiva dei visitatori;
- rafforza l’immagine aziendale in termini di responsabilità e attenzione alle persone;
- amplia il potenziale pubblico di riferimento.
Linee guida per allestimenti accessibili a fiere ed eventi
Realizzare un allestimento fieristico accessibile richiede competenze progettuali specifiche e attenzione ai dettagli. Di seguito alcune buone pratiche :
1. Accessi e percorsi senza barriere
L’accesso allo stand deve essere facilitato da rampe, evitare gradini o dislivelli, e garantire larghezze minime di passaggio (almeno 90 cm) per consentire il transito agevole di sedie a rotelle o ausili.
I materiali devono essere antiscivolo e privi di ostacoli. I percorsi interni allo stand devono essere liberi da ingombri, ben segnalati e facilmente fruibili anche da persone con mobilità ridotta.
2. Segnaletica chiara e comprensibile
La comunicazione visiva è essenziale. La segnaletica interna ed esterna allo stand deve essere:
- chiara e ad alto contrasto cromatico;
- posizionata a un’altezza accessibile;
- eventualmente integrata con pittogrammi, Braille o segnaletica tattile per non vedenti o ipovedenti.
Una segnaletica ben studiata permette a tutti di orientarsi nello stand in modo semplice e intuitivo.
3. Illuminazione uniforme e confortevole
Una buona progettazione dell’illuminazione è fondamentale per chi ha problemi di vista o sensibilità alla luce.
Le luci devono essere:
- distribuite in modo omogeneo;
- non abbaglianti;
- regolabili ove possibile.
L’impiego di illuminazione a LED con temperature di colore adeguate può rendere l’ambiente più accogliente e agevole.
4. Spazi per la sosta e l’interazione
Uno stand inclusivo deve prevedere aree dedicate alla sosta o alla conversazione, con sedute comode, superfici d’appoggio accessibili e punti di accoglienza progettati per persone di tutte le altezze, inclusi utenti in carrozzina.
Il bancone dell’accoglienza dovrebbe avere un piano ribassato per favorire l’interazione con persone con disabilità motorie.
5. Supporti digitali e interattivi accessibili
Le tecnologie interattive presenti nello stand (tablet, totem, schermi touch) devono essere:
- posizionati a un’altezza accessibile;
- dotati di comandi tattili e vocali;
- corredati da contenuti accessibili anche a persone con disabilità sensoriali (sottotitoli, audioguide, descrizioni vocali, ingranditori).
Questa attenzione consente a tutti i visitatori di interagire con il brand senza ostacoli.
6. Formazione del personale
Un elemento spesso sottovalutato è la formazione dello staff. Il personale presente nello stand deve essere preparato per:
- accogliere e interagire con persone con disabilità;
- rispondere in modo adeguato alle diverse esigenze;
- agire con empatia, pazienza e professionalità.
Un atteggiamento accogliente è parte integrante di uno stand realmente accessibile.
Normative e standard di riferimento
L’accessibilità degli spazi pubblici e degli eventi è regolata da precise normative, tra cui:
- la Legge 13/1989 sull’eliminazione delle barriere architettoniche;
- il DM 236/1989 che definisce i criteri per l’accessibilità edilizia;
- le direttive europee sull’accessibilità digitale (WCAG 2.1 per i contenuti web e digitali).
In ambito fieristico, la conformità a questi standard è sempre più richiesta, anche dalle stesse società fieristiche e organizzatori di eventi, che valutano positivamente espositori attenti all’inclusione.
Perché scegliere l’inclusività negli eventi?
Investire nell’accessibilità degli allestimenti fieristici significa:
- aumentare la visibilità e la reputazione del brand;
- migliorare l’esperienza complessiva del visitatore;
- dimostrare responsabilità sociale e attenzione concreta alle esigenze di tutti.
Un allestimento inclusivo comunica valori di apertura, attenzione e rispetto, rendendo la presenza in fiera un’esperienza davvero coinvolgente.
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L’accessibilità non è un dettaglio, ma una componente essenziale per la riuscita di qualsiasi evento fieristico. Progettare stand inclusivi non significa rinunciare all’estetica o alla creatività, ma integrare soluzioni intelligenti e funzionali che parlino a tutti.
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